Una bella Domenica di Agosto. Era un giorno ideale per un giro in moto fuori porta. Mia madre era in vacanza e io, rimasto in città da solo, decisi di farmi un giro in moto sino alle montagne vicine e godermi un po di fresco. Dopo aver attraversato un paese trovo un bel rettilineo delimitato da alberi di pioppo. decido di percorrerlo a velocità moderata per godermi il paesaggio. Di fronte a me non c’erano auto, quindi ero tranquillo e stavo al centro della carreggiata a circa 60 km orari. Nella carreggiata opposta invece c’erano un infinità di auto che scendevano al mare formando una coda unica. Ad un tratto, di fronte a me a circa 50 metri, un auto balza fuori dalla coda e invade la mia carreggiata iniziando a sorpassare. Probabilmente non mi aveva visto. Ero senza scampo, i tempi di reazione per poterla evitare erano troppo bassi e ormai non potevo cambiare traiettoria non avrei avuto il tempo per evitarla, la macchina ormai non sarebbe potuta più rientrare nella fila per via della coda e io la guardavo pietrificato avvicinarsi. Il tutto si svolse nel tempo di due tre secondi al massimo. La distanza era pochissima e sommando le due velocità contrarie, l’impatto era pressoché inevitabile. Ricordo che tenni forte il manubrio e chiusi gli occhi. Non potevo fare nulla. Aspettai con il cuore in gola. Fu allora che sentii lo stesso soffio d’aria percorrermi il braccio, ebbi come la sensazione di essere stato spostato. Riaprii gli occhi e mi girai…la macchina stava ancora sorpassando e stava andando via. Pensai di inseguirla, ma la paura e le gambe tremanti mi fecero desistere. Arrivai a destinazione ancora con il cuore in gola e incontrai due miei amici, ai quali raccontai l’episodio. Ero ancora tremante e sotto shock. Presi consapevolezza di essere stato ancora una volta miracolato. Non potevo credere di essere ancora vivo. Fu li che cominciai a capire che qualcosa mi proteggeva per consentirmi di svolgere il mio compito su questa terra.